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martedì 2 dicembre 2008

POLITICA IN TV: MA CHE E' 'STA CACIARA?

A cominciare dalle prime tribune elettorali degli anni '60, la politica si è spettacolarizzata fino a diventare un vero e proprio genere di intrattenimento televisivo. Oggi l'efficacia di un esponente politico si misura anche in base alla telegenia e alla spigliatezza davanti alla telecamera. In ogni partito quelli che bucano lo schermo si guadagnano incarichi prestigiosi creati appositamente per esigenze televisive: speaker, portavoce... Guardano dritto in camera, hanno una voce stentorea e una dizione impeccabile. Non incespicano, non fanno papere, o se ne fanno chiedono alle troupe con cui ormai lavorano quotidianemente di rifare la scena. Dei veri talenti! Vanno in onda a reti unificate nelle principali edizioni dei Tg, autorizzati a irrompere nelle nostre case perchè "funzionano".

Ma questi mattatori degli ascolti televisivi, che si muovono dalle poltrone di Montecitorio a quelle di Porta a Porta passando attraverso schiere di telecamere, riescono a farci sentire più vicini alla classe dirigente? Assolvono al loro compito di coinvolgerci nella vita pubblica e di spiegarcela?


Qualche settimana fa il governatore della Sardegna Renato Soru ha rilasciato la prima intervista televisiva a Daria Bignardi. Non aveva mai partecipato prima a un talk show o a qualunque altra trasmissione. Osservandolo non è difficile spiegarsi il perchè: Soru non è loquace o piacione, non sorride molto e parla con accento sardo. Non ammicca, ma soprattutto non dileggia in maniera colorita l'avversario politico; semplicemente risponde alle critiche e agli attacchi che la Bignardi gli riferisce. Renato Soru è fermo, risoluto, ma non è ossessionato dall'idea di sembrarlo. Riflette prima di rispondere e si prende lunghe pause, incurante dei silenzi poco televisivi. Non gesticola, ha lo sguardo basso, ma la sua voce è pulita, decisa. Da risposte chiare, lineari: niente fronzoli o citazioni erudite. Schivo e austero come la sua terra, il governatore della Sardegna ha la compostezza dei politici di un tempo. Non buca lo schermo, ma è più credibile degli show-man cui tutte le parti politiche, indistintamente, ci hanno abituati: istrioni sempre pronti a puntare il dito contro l'avversario accusandolo di non aver fatto cosa, ad alzare la voce iniziando risse da saloon che fanno impennare gli ascolti e finiscono dritte dritte su you tube. Cosa c'è di rassicurante o chiarificatore in questo circo televisivo della politica?

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