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sabato 26 dicembre 2009

I VIDEOCLIP PIU' BELLI DEL 2009 SECONDO TELEVACATION

I video musicali rappresentano, specialmente per il pubblico più giovane, l'unico motivo valido per cui accendere la tv. E' un fatto che dispiace, ma pur sempre un fatto. Per questo motivo, a pochi giorni da Capodanno, mi sembra doveroso segnalare i due videoclip più belli e degni di essere ricordati del 2009. Gusto personale, si intende.

Iniziamo dalla musica internazionale: il 2009 sarà ricordato come l'anno di Lady GaGa. Questa eccentrica artista americana ha dominato il mercato discografico e scandito gli ultimi mesi con i singoli estratti dall'album Fame. GaGa ha origini italiane, come rivela il suo cognome Germanotta; in quanto a immagine e gusto artistico, si ispira chiaramente alla cultura pop degli anni '80. Prima di scalare le classifiche mondiali, era già un'autrice affermata e contesa tra i più grandi produttori discografici.

Il suo video più bello è Paparazzi, una storia d'amore, sesso e morte tra le mura di una residenza extra lusso. Un testo originale e, a suo modo, romantico per questo pezzo dance molto raffinato. In Paparazzi c'è tutta Lady GaGa: ambientazioni barocche, coreografie spettacolari, costumi che più pacchiani non si può! E poi tanta trasgressione mista a ironia; la voglia di giocare con la propria ambiguità.

In Italia, invece, il video più bello e ricercato accompagna una collaborazione artistica ormai collaudata: quella tra Mina e gli Afterhours. Il singolo Adesso è facile, dal nuovo album della tigre di Cremona Facile, descrive in maniera struggente la fine di un amore e il bisogno di ricominciare da soli.

Le voci di Mina e Manuel Agnelli si incontrano per raccontare il momento in cui si realizza l'assenza dell'altro. Che poi non sarà mai davvero assente. Il testo si può racchiudere in un verso: "Adesso è facile, è tanto facile, ricominciare a vivere per me, con te".

Nel video della canzone, accanto a Manuel Agnelli, recita Benedetta Mazzini, la figlia di Mina. Intensa e bellissima, di una eleganza che non conosce stagioni.

http://www.youtube.com/watch?v=AbNibC5jCG4

http://www.youtube.com/watch?v=JxkJk1BE4b4

martedì 22 dicembre 2009

SANREMO 2010: I BIG (?) IN GARA

Ci sono i veterani, come Toto Cotugno, che si palesano una volta l'anno per poi tornare nell'oblio - e affollare gli stadi della "madre Russia" -, ma anche le stelle di nuova generazione, direttamente dai talent show. Sanremo 2010 non si fa mancare proprio niente!

Non c'è Festival senza polemiche - di cos'altro discuterebbero Massimo Giletti e i suoi ospiti all'Arena? -: ecco servita la lista dei 16 big in gara. Gli abituè dell'Ariston, come Cotugno, Pupo e Giuseppe Povia (Dio ci liberi!), affronteranno le stelline di Amici e Xfactor: Marco Mengoni - che approda a Sanremo di diritto, in quanto vincitore del talent show di Raidue -, ma anche Noemi. Dalla scuderia di Maria De Filippi, invece, sulle orme di Marco Carta, arriva Valerio Scanu, allievo prediletto di Luca Jurman.

Un vero e proprio scontro generazionale, dunque, arricchito da partecipazioni quantomeno insolite: mi riferisco al Principe Emanuele Filiberto di Savoia, che dopo la politica, il ballo e la richiesta di un mega risarcimento all'Italia, cerca di conquistare la benevolenza dei mancati sudditi attraverso il canto. In bocca al lupo!

Come commentare, invece, la partecipazione di Povia con una canzone su Eluana Englaro che si intitola La verità? Dispiace constatare che sul palco dell'Ariston trovi posto anche chi non è dotato di talento - o, almeno, di un brano decente - e sceglie, per emergere, di trattare argomenti su cui sarebbe opportuno osservare un rispettoso silenzio. Alle baracconate, con tanto di cartelloni da stadio, la direzione artistica del Festival dovrebbe preferire la buona musica.

E invece Sanremo serve a tenere in vita i salotti più decadenti della tv. Per non parlare dell'agenzia di collocamento per giovani talent sull'orlo del dimenticatoio.

Personalmente, apprezzo le doti vocali di Marco Mengoni, ma qualcuno mi spiega perchè mai è stato ammesso a Sanremo senza una canzone? "Ha vinto Xfactor a dicembre" - si è giustificata la padrona di casa Antonella Clerici - "ed è giusto che abbia più tempo per preparare un brano". Ma Xfactor e il Festival non sono la stessa cosa.

Non sarebbe più giusto se il giovane Mengoni e i suoi colleghi di primo pelo si mettessero alla prova senza godere di prelazioni nel contesto sanremese? Partecipare alle selezioni senza privilegi sarebbe formativo: li aiuterebbe a tornare con i piedi per terra dopo il sogno a occhi aperti del talent.

Ma queste sono solo chiacchiere: non ci resta che aspettare e sperare di sentire, comunque, della buona musica. Perchè è tutta lì la vera festa, in una canzone.

mercoledì 16 dicembre 2009

QUALI TONI BASSI?

Abbassare i toni. E' il momento giusto per combattere ogni forma di violenza, verbale e non, e iniziare a comunicare civilmente.

Smorzare i toni: è l'invito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ci rivolge invano da mesi. Al di là dei sacrosanti messaggi di solidarietà a Silvio Berlusconi dopo l'aggressione subita domenica scorsa a Milano, quanto l'informazione televisiva condivide questo bisogno?

Il quadro, a mio modesto parere, è triste. La tv sembra istigare all'odio, allo scontro continuo: altro che abbassare i toni! Ieri sera, ad esempio, a Ballarò Roberto Castelli della Lega Nord gridava: "La violenza oggi è solo di sinistra". Non è tutto. Il pubblico nello studio di Giovanni Floris applaudiva ogni volta che gli ospiti si davano contro: li incitava alla rissa, battendo anche i piedi, tanto che a un certo punto il conduttore ha dovuto invitare gli hooligans a contenersi.

Mi chiedo: non sarebbe opportuno, dottor Floris, evitare che i politici di entrambi gli schieramenti portassero il proprio lacchè a fare da pubblico in trasmissione? Altrimenti, consentiamo alle tifosetrie contrapposte di portare anche striscioni e fumogeni.

E che dire dell'informazione Mediaset? Le immagini del Premier ferito vengono mandate a nastro dai tg e dagli approfondimenti del biscione. Spuntano come funghi presunti testimoni: "Abbiamo avuto la percezione che l'aggressore non fosse solo" - dischiarano alle telecamere -, "Potrebbe far parte di un gruppo di terroristi". Sbaglio, o una testimonianza non può basarsi su una banale sensazione, che non è suffragata da una prova concreta? Sono queste le fonti giornalistiche?

Il Presidente Napolitano ha ragione ad auspicare toni bassi: le accuse che si sovrappongono, le polemiche che si susseguono generano confusione. E la troppa confusione non è una buona consigliera per nessuno.

lunedì 14 dicembre 2009

LA BIGNARDI SILURATA FA POSTO A PARAGONE

Non sempre diamo il dovuto peso agli imprevisti, per quanto strani. Almeno non subito. L'ultima puntata de L'Era Glaciale, il programma che Daria Bignardi conduce su Raidue, è stata trasmessa con un'ora di ritardo: non alle 23, come previsto dal palinsesto, ma dopo mezzanotte. Per quasi un'ora sono andati in onda cartoni animati della Disney.

Agli spettatori della Bignardi - che non sono pochi; L'Era Glaciale fa il 10% di share, grasso che cola in seconda serata! - sarà sembrato strano ritrovarsi a guardare Pluto e Paperino a nastro.

Ma le ragioni del clamoroso ritardo si chiariscono solo oggi: a far luce sulla magagna è il quotidiano Repubblica. Sembra che un ligio dirigente Rai abbia deciso di rimandare alla terza serata la messa in onda del programma a causa degli ospiti della Bignardi, ritenuti "scomodi". Morgan, in primis, che ha attribuito agli uomini di Berlusconi in Rai le cause del calo di ascolti di Xfactor; e poi Fiorella Mannoia, che ha fatto pubblicità al No-B Day.

Nell'impossibilità di censurare la puntata, si è deciso di farla slittare a quando la maggior parte degli spettatori sarebbe andata a dormire. Facile, no?

Ma non è tutto. Il contratto Rai della Bignardi prevedeva 13 prime serate su Raidue a partire da gennaio 2010: la nuova direzione di rete, invece, ha spostato il ritorno de L'Era Glaciale ad aprile. Il nuovo ciclo del programma non andrà in onda in prima serata, ma di nuovo alle 23.

Al posto del talk di Daria Bignardi andrà in onda un approfondimento giornalistico di Gianluigi Paragone, dal titolo L'Ultima Parola. A Paragone, che tra l'altro è vicedirettore di Raidue, il compito di bilanciare l'informazione "faziosa" di Michele Santoro.

Insomma, a viale Mazzini funziona così: i programmi che fanno ascolti, come quello della Bignardi, vengono sostituiti da prodotti quantomeno incerti. Nessuno vuol gufare Gianluigi Paragone, ma il suo Malpensa Italia lo scorso anno è andato così male da essere sospeso in anticipo.

Daria Bignardi è considerata dai vertici filogovernativi Rai una pasionaria, un'icona assoluta della sinistra. Meglio puntare su Paragone, che tanto piace alla Lega Nord.

Quella che dovrebbe essere la televisione pubblica - ovvero, di tutti - è in mano alla politica, che se ne serve a proprio piacimento. Non importa che il pubblico a casa riceva prodotti di qualità. Chi se ne frega del signor Rossi che puntualmente paga il canone e la sera guarda con fiducia la tv? L'essenziale è far passare un messaggio preciso: semmai distorto, non conforme al vero, ma deciso da chi detiene il potere.

E' in questa chiave che vanno letti gli editoriali di certi direttori dei tg.

giovedì 10 dicembre 2009

MAMMA RAI COCCOLA L'ECCELLENZA ITALIANA

La buona musica, quella in cui l'intera nazione si riconosce con orgoglio: portarla in tv è una delle mission del servizio pubblico. Ce lo hanno ricordato, grazie a Dio, due appuntamenti recenti: lo speciale di Che tempo che fa dedicato alla Scala e la serata live di Raidue con Laura Pausini e Tiziano Ferro.

A Fabio Fazio - conduttore noioso e gerontofilo, ma di bocca buona - va riconosciuto il merito di aver pensato una trasmissione dedicata al bel canto. Che piaccia o no, l'opera è il fiore all'occhiello dell'Italia in tutto il mondo: avvicinarla alla gente, attraverso una prima serata tv, è importante.

Lo speciale di Che tempo che fa ha seguito le prove della rivoluzionaria Carmen di Emma Dante, che ha aperto la stagione della Scala, ma ha soprattutto dato spazio alla grande musica di Daniel Barenboim e della sua Orchestra. In una televisione che ha rinunciato a elevare il linguaggio e che della cultura ha fatto un tabù, un appuntamento del genere appare salvifico.

Poche sere dopo, sul secondo canale è andato in onda Due, uno speciale dedicato alla musica live di Laura Pausini e Tiziano Ferro. Per un attimo, lo show mi ha ricordato gli storici duetti televisivi di Mina e Battisti. Altra tv e altra musica, ben inteso. Ma la Pausini e Tiziano Ferro sono, attualmente, le due star internazionali della canzone italiana: accanto ai classici di Luciano Pavarotti e Al Bano, i loro dischi spopolano in tutta Europa e nel Sud America. Una bandiera, insomma ... E gli eventi sono eventi.

Gli ascolti hanno premiato queste due iniziative: speriamo stimolino il servizio pubblico a metterne in cantiere di nuove.

mercoledì 9 dicembre 2009

SIMONE ANNICCHIARICO A CACCIA DI NUOVI TALENTI SU CANALE5

Per adesso conduce un programma "di nicchia", su quella che per definizione è la tv "di nicchia": Simone Annicchiarico è il volto de La valigia dei sogni, su La7. Questo ragazzone dall'aria scanzonata, che in jeans e maglioni larghi ci porta sui luoghi del cinema italiano, sta per approdare su Canale5, in prima serata.

Sarà lui a presentare Italia's Got a Talent, lo show che ha fatto il botto in Inghilterra e negli States e che ha lanciato, tra l'altro, il fenomeno Susan Boyle. Maria De Filippi ha voluto che questo format internazionale sbarcasse in Italia.

Proprio la De Filippi sarà uno dei giudici, insieme a Gerry Scotti - inizialmente quotato come conduttore dello programma - e Rudy Zerbi. Per ora, sembra si tratti del solito talent show: i concorrenti si sfideranno in discipline come canto, ballo e tutto quanto fa spettacolo.

Niente a che vedere con La valigia dei sogni, il solo approfondimento settimanale che la tv dedichi al cinema italiano. E che cinema! I grandi classici nostrani, raccontati con ironia e ricchezza di aneddoti su attori e registi.

Simone Annicchiarico, figlio di due strabelli di celluloide come Walter Chiari e Alida Chelli, rivive con familiarità i set cinematografici. Col sorriso charmant di suo papà e l'accento da borgataro - che fa sempre simpatia - conquista il pubblico a casa.

Speriamo che per il nuovo talent targato Mediaset non rinunci alla sua semplicità, diventando un pupazzone fonato in stile Francesco Facchinetti!


martedì 8 dicembre 2009

DJ CHIAMA ITALIA: LA LIBERTA' DELLA RADIO IN TV

La notizia sembra banale, ma spaventa: da quest'anno Linus e Nicola Savino, conduttori di Dj Chiama Italia, hanno un truccatore. Pochi istanti prima che il programma vada in onda - contemporaneamente su Radio Dj e Dj Television - i due speaker si fanno dare una spolverata di terra. "Solo una pennellata", spiega divertito Savino all'ospite del giorno Claudio Baglioni - che di make up dev'essere ormai un intenditore -.

Che il truccatore sia un segnale d'allarme? Dobbiamo forse temere che Linus e compagni perdano la spontaneità che da sempre li caratterizza in quanto voci della radio, per diventare star della tv? Non sarebbero i primi, nè gli ultimi, a scoprirsi fighi davanti alle telecamere, restando vittime, a poco a poco, del proprio personaggio.

La notizia mi turba, ma per fortuna mi tranquillizzo in un attimo. E' sufficiente seguire una delle tante interviste di Linus e Nicola Savino per ritrovare la verità della radio. L'immediatezza e la spontaneità che fanno di questo contenitore un caso unico nel panorama televisivo.
Tanto che spesso, di sera, mi rifugio su Dj Television - il canale che ha ormai preso il posto di All Music, ereditando Dj Chiama Italia - per respirare un pò d'aria fresca.

Il linguaggio è informale e le atmosfere rilassate. Gli ospiti, che in televisione - quella "vera" - sono sempre un pò ingessati, davanti ai microfoni della radio si sbottonano facilmente.

Per non parlare del fatto che le telecamere di Dj Television riprendono anche i fuorionda radiofonici, offrendo una simpatica testimonianza del lavoro - e della frenesia - in un'emittente radio.

Succede tutto veramente; non è possibile cancellare e rifare da capo. Se scappa una parolaccia, chi se ne frega? Una grossa risata e via subito un nuovo disco. E' la radio, bellezza!

domenica 6 dicembre 2009

IL CAZZEGGIO RADICAL CHIC DI FABIO VOLO.

Ho deciso: Fabio Volo mi fa rabbia. Cosa resta di quello che scrive o racconta? Cosa si può trattenere dei film, o dei romanzi di questo bresciano con la puzza sotto il naso? Da oltre dieci anni Fabio Volo cazzeggia alla radio, in tv, nelle librerie e al cinema. Perchè di solo cazzeggio si tratta.

A 30 anni poteva essere credibile nella parte dell'immaturo e superficiale, che ha difficoltà a relazionarsi e non sa dove andare. Ma che adesso, a quasi 40 anni, il nostro Peter Pan non abbia ancora preso una posizione... Ci faccia il piacere!

Del resto, perchè Fabio Volo dovrebbe avere un'evoluzione? Gli artisti si evolvono, non lui. Il copione dell'eterno indeciso gli ha fruttato un mucchio di soldi: perchè dovrebbe chiedersi cosa vuole veramente?

Molto più facile fare il giro del mondo a spese di Mtv, per poi tornare in Italia a raccontare che all'estero tutto funziona meglio. Là si che i giovani possono realizzare perseguire i propri obiettivi! Meno male che ci ha pensato lui ad avvertirci! A proposito: Fabio Volo ne ha per caso uno di obiettivo?

D'accordo, lui è uno che fa simpatia e che dice sempre robe molto fighe, come "a me piace godere". Non è mai avaro di massime da tatuaggio sul cuore, o da bacio perugina, a volte farina del suo sacco, a volte scopiazzate da film o romanzi illuminati (quelli si!). Ha il dono di cogliere gli umori della gente, di sentire il pubblico e accontentarlo. Un bravo intrattenitore, specialmente alla radio, ma...

Non sarà diventato un pò troppo prevedibile?

venerdì 4 dicembre 2009

L' IRRESISTIBILE CANDORE DI DON MATTEO.

Mentre sul secondo canale Peter Gomez e Marco Travaglio si azzuffano con Niccolò Ghedini e Tarek Ben Anmar - tanto per cambiare, una nuova puntata di Annozero dedicata alle vicende giudiziarie del signor B -, il pubblico della tv generalista trova rifugio nel candido sorriso di Don Matteo, su Raiuno.

La popolare fiction con Terence Hill, alla settima stagione, fa ancora il pieno di ascolti. Il motivo di tanto successo? La semplicità. Storie naive, anche un pò banali; dialoghi privi di tensione e battute scontate. Per non parlare delle gag del "maresciallo" Nino Frassica: uno spirito di patata davvero agghiacciante.

Eppure, telefilm come Don Matteo hanno il merito di restituire al pubblico l'ingenuità che non vuole perdere.

E' questa la ragione per cui, spesso, le serie tv italiane (vedi Carabinieri e Il Maresciallo Rocca) sono ambientate in posti da favola. Deliziose borgate medievali come Gubbio, dov'è girato Don Matteo.

E poi a Terence Hill vestito da prete, con quello sguardo limpido e il sorriso zen, manca giusto l'aureola! Ci piace pensare che il manigoldo col cappello da cow boy che 30 anni fa si scazzottava con Bud Spencer adesso sia diventato un santo.

Un prete giovane, dinamico e con l'aria da principe azzurro un pò attempato; che attraversa campi dorati in bicicletta scovando assassini e risolvendo gialli intricati. Che figo è 'sto Don Matteo?

giovedì 3 dicembre 2009

X FACTOR: E' LA MUSICA A VINCERE

Avrà pure perso 900mila spettatori rispetto alla precedente edizione, ma X Factor, il talent show di Raidue, resta lo spettacolo della musica per eccellenza. A confronto, il Festival di Sanremo e Amici di Maria De Filippi impallidiscono, rivelandosi carrozzoni arrugginiti e autoreferenziali.

X Factor è il solo programma che celebri degnamente i talenti nostrani. L'ultima puntata ci ha regalato momenti di grande emozione, a cominciare dai duetti dei tre finalisti con i testimonial: il maestro Lucio Dalla ha accompagnato Giuliano in Caruso; la chitarra magica di Alex Britti ha suonato per Marco in Oggi sono io; Max Pezzali ha eseguito con le Yavannas il pezzo con cui ci ha rubato il cuore, Come Mai.

Sono arrivati in finalissima i due più grandi talenti dell'edizione di quest'anno: Giuliano, voce ruvida - che ricorda Mario Biondi - e sorriso da mascalzone; Marco, eclettico interprete dalla grande estensione vocalica.

A vincere è stato Marco, il viterbese dalla lacrima facile cui Morgan, suo padrino, ha "regalato un pezzo di cuore": Amore Assurdo, un pezzo autobiografico che il leader dei Bluvertigo ha scritto tempo fa e ceduto per una sera al suo finalista. Un'interpretazione da brivido! Marco si è guadagnato un contratto discografico da 300mila euro e la partecipazione a Sanremo 2010 nella categoria Big.

Nella finale di ieri sera, tra l'altro, i tre cantanti rimasti in gara hanno eseguito inediti molto convincenti: non ci resta che aspettare di ascoltarli alla radio.

Prima ancora che si spegnessero le luci sulla terza edizione di X Factor, già piovevano indiscrezioni sul prossimo anno: Morgan ha annunciato di non partecipare, ma potrebbe ripensarci; Claudia Mori, invece, ha cambiato idea e sarà di nuovo tra i giudici del programma.

Solo rumors per ora. Quel che resta, al di là delle chiacchiere, sono le emozioni che la bella musica è in grado di regalare. Anche attraverso un programma coraggioso e innovativo come X Factor.

http://www.youtube.com/watch?v=e5KmcUUBteU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=NoSNrxuI6HY