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mercoledì 16 dicembre 2009

QUALI TONI BASSI?

Abbassare i toni. E' il momento giusto per combattere ogni forma di violenza, verbale e non, e iniziare a comunicare civilmente.

Smorzare i toni: è l'invito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ci rivolge invano da mesi. Al di là dei sacrosanti messaggi di solidarietà a Silvio Berlusconi dopo l'aggressione subita domenica scorsa a Milano, quanto l'informazione televisiva condivide questo bisogno?

Il quadro, a mio modesto parere, è triste. La tv sembra istigare all'odio, allo scontro continuo: altro che abbassare i toni! Ieri sera, ad esempio, a Ballarò Roberto Castelli della Lega Nord gridava: "La violenza oggi è solo di sinistra". Non è tutto. Il pubblico nello studio di Giovanni Floris applaudiva ogni volta che gli ospiti si davano contro: li incitava alla rissa, battendo anche i piedi, tanto che a un certo punto il conduttore ha dovuto invitare gli hooligans a contenersi.

Mi chiedo: non sarebbe opportuno, dottor Floris, evitare che i politici di entrambi gli schieramenti portassero il proprio lacchè a fare da pubblico in trasmissione? Altrimenti, consentiamo alle tifosetrie contrapposte di portare anche striscioni e fumogeni.

E che dire dell'informazione Mediaset? Le immagini del Premier ferito vengono mandate a nastro dai tg e dagli approfondimenti del biscione. Spuntano come funghi presunti testimoni: "Abbiamo avuto la percezione che l'aggressore non fosse solo" - dischiarano alle telecamere -, "Potrebbe far parte di un gruppo di terroristi". Sbaglio, o una testimonianza non può basarsi su una banale sensazione, che non è suffragata da una prova concreta? Sono queste le fonti giornalistiche?

Il Presidente Napolitano ha ragione ad auspicare toni bassi: le accuse che si sovrappongono, le polemiche che si susseguono generano confusione. E la troppa confusione non è una buona consigliera per nessuno.

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