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lunedì 14 dicembre 2009

LA BIGNARDI SILURATA FA POSTO A PARAGONE

Non sempre diamo il dovuto peso agli imprevisti, per quanto strani. Almeno non subito. L'ultima puntata de L'Era Glaciale, il programma che Daria Bignardi conduce su Raidue, è stata trasmessa con un'ora di ritardo: non alle 23, come previsto dal palinsesto, ma dopo mezzanotte. Per quasi un'ora sono andati in onda cartoni animati della Disney.

Agli spettatori della Bignardi - che non sono pochi; L'Era Glaciale fa il 10% di share, grasso che cola in seconda serata! - sarà sembrato strano ritrovarsi a guardare Pluto e Paperino a nastro.

Ma le ragioni del clamoroso ritardo si chiariscono solo oggi: a far luce sulla magagna è il quotidiano Repubblica. Sembra che un ligio dirigente Rai abbia deciso di rimandare alla terza serata la messa in onda del programma a causa degli ospiti della Bignardi, ritenuti "scomodi". Morgan, in primis, che ha attribuito agli uomini di Berlusconi in Rai le cause del calo di ascolti di Xfactor; e poi Fiorella Mannoia, che ha fatto pubblicità al No-B Day.

Nell'impossibilità di censurare la puntata, si è deciso di farla slittare a quando la maggior parte degli spettatori sarebbe andata a dormire. Facile, no?

Ma non è tutto. Il contratto Rai della Bignardi prevedeva 13 prime serate su Raidue a partire da gennaio 2010: la nuova direzione di rete, invece, ha spostato il ritorno de L'Era Glaciale ad aprile. Il nuovo ciclo del programma non andrà in onda in prima serata, ma di nuovo alle 23.

Al posto del talk di Daria Bignardi andrà in onda un approfondimento giornalistico di Gianluigi Paragone, dal titolo L'Ultima Parola. A Paragone, che tra l'altro è vicedirettore di Raidue, il compito di bilanciare l'informazione "faziosa" di Michele Santoro.

Insomma, a viale Mazzini funziona così: i programmi che fanno ascolti, come quello della Bignardi, vengono sostituiti da prodotti quantomeno incerti. Nessuno vuol gufare Gianluigi Paragone, ma il suo Malpensa Italia lo scorso anno è andato così male da essere sospeso in anticipo.

Daria Bignardi è considerata dai vertici filogovernativi Rai una pasionaria, un'icona assoluta della sinistra. Meglio puntare su Paragone, che tanto piace alla Lega Nord.

Quella che dovrebbe essere la televisione pubblica - ovvero, di tutti - è in mano alla politica, che se ne serve a proprio piacimento. Non importa che il pubblico a casa riceva prodotti di qualità. Chi se ne frega del signor Rossi che puntualmente paga il canone e la sera guarda con fiducia la tv? L'essenziale è far passare un messaggio preciso: semmai distorto, non conforme al vero, ma deciso da chi detiene il potere.

E' in questa chiave che vanno letti gli editoriali di certi direttori dei tg.

1 commenti:

Luca ha detto...

Com è che la chiamano? Ah sì, dittatura morbida...