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martedì 29 settembre 2009

LETTERA A CLAUDIA MORI.

Cara signora Mori,
le scrivo perchè il suo sfogo di rabbia nell'ultima puntata di X Factor mi ha profondamente intenerito. Desidero tranquillizzarla: ammesso - e non concesso - che la produzione volesse evidenziare il suo "decadimento fisico", mettendo a confronto due foto che la ritraggono a vent'anni e oggi, non è comunque riuscita nell'intento.

Per una ragione molto semplice: lei, signora Mori, è una splendida sessantenne. Ha un viso pieno, ma luminoso; uno sguardo penetrante che non teme il passare del tempo. Soprattutto, accetta il passare degli anni con dignità, contrariamente a molte sue colleghe, rendendo giustizia all'idea di bellezza.

Se posso permettermi, gentile signora, le suggerisco di sorridere più spesso: l'espressione cupa e musona che assume mentre discute - e che ricorda tanto il suo celebre consorte -, non le dona.

Sorrida, anche agli scherzi della produzione di X Factor; si metta in discussione con autoironia. L'anno scorso gli autori si prendevano gioco di Simona Ventura mostrando al pubblico le sue oltraggiose performance canore nel back stage: fa tutto parte dello spettacolo. Escluderei che qualcuno voglia offendere la sua femminilità.

O forse quello che l'ha fatta scoppiare è un senso di inadeguatezza più ampio e generale rispetto al programma che ha scelto di condurre?

lunedì 28 settembre 2009

DA ANNOZERO UN APPELLO ALLE DONNE.

Nemmeno il tempo di iniziare e già Michele Santoro, paladino dell'informazione libera e vittima del sistema, è al centro di un'istruttoria voluta dalla maggioranza politica. "Basta con il gossip e il giornalismo forcaiolo", gridano indignati esponenti del governo. Intanto, l'istrione Santoro si compiace dei dati d'ascolto della prima puntata.

La strategia del conduttore di Annozero è ormai nota: organizzare in studio violente risse verbali, come se gli ospiti fossero cani o galli da combattimento; istigare le parti fino a scatenare reazioni infelici.

L'obiettivo? Sostenere a ogni costo la propria tesi: "Sono l'ultimo dei giornalisti liberi", sembra ripeterci ogni volta Santoro, "lo strenuo difensore dell'informazione televisiva".

Annozero è sicuramente meno noioso di altri talk show, ma altrettanto inefficace: polemiche e battibecchi, come sempre, spostano l'attenzione dai problemi reali. Inoltre, le invettive degli ospiti in studio sfociano spesso in scene poco edificanti.

Della prima puntata salvo un intervento del direttore dell'Unità Concita De Gregorio (se solo l'avessero lasciata parlare... ): subito dopo un servizio sull'imprenditore Giampaolo Tarantini e il cosiddetto BariGate, la De Gregorio ha giudicato inammissibile il fatto che ormai donne e cocaina siano trattate dai media allo stesso modo. Come merci regalate "a chili" a esponenti politici per fluidificare determinati meccanismi. Un appello, quello del direttore dell'Unità, di fronte a cui le donne italiane dovrebbero quantomeno preoccuparsi.

sabato 26 settembre 2009

CHE NOIA I TALK SHOW!

Resto convinto del fatto che Giovanni Floris sia un professionista molto credibile: il suo Ballarò ha il merito di spiegare temi di grande attualità al pubblico, attraverso servizi, testimonianze documentate e ospiti in studio.

Tuttavia, i talk show della tv italiana, incluso quello condotto da Floris, mi annoiano da morire, perchè hanno una struttura obsoleta e ingessata dalla par condicio. Il conduttore ha il problema di riservare lo stesso spazio a tutti gli ospiti, stabilire l'ordine degli interventi e fare in modo che esso venga rispettato: insomma, cerca disperatamente di evitare la caciara. Nessuno dei politici in studio ha mai il tempo di finire una frase o un ragionamento perchè viene aggredito dall'avversario. Piuttosto che spiegare il proprio programma, ci si mette ad accusare gli altri di non aver fatto la tal cosa; si alza la voce e ci si insulta, in modo da finire tra i "cliccatissimi" di youtube.

Il risultato? Il pubblico a casa non capisce niente, anzi, è più confuso e disinformato di prima. La formula del talk show all'italiana, assolutamente priva di efficacia, andrebbe rivista con una buona dose di coraggio e di civiltà. E' molto giusto che il politico chiamato in trasmissione abbia un contraddittorio, ma questo potrebbe essere il ruolo del conduttore - di sicuro meno avvilente che mantenere il silenzio -.

La politica va in tv per avvicinarsi al grande pubblico, per spiegarsi meglio e offrire un servizio, una serie di chiarimenti. Quando questi scopi non sono perseguiti, evidentemente la televisione non fa bene il suo lavoro.

mercoledì 23 settembre 2009

TV AUTOREFERENZIALE E PASSATISTA.

La domanda nasce spontanea: cosa c'è di nuovo nella nuova stagione televisiva? Ieri Raiuno ha mandato in prima serata Tutti pazzi per la tele, lo show della nostalgia condotto da Antonella Clerici: ma si può parlare ancora della caduta di Mara Venier, travolta dall'impedito Luca Giurato nella Domenica In 1996/97? Oppure di Enrico Mentana che a Quelli che il calcio litiga al telefono con Francesco Giorgino? Cos'altro c'è da dire, o da ricordare?

Come se non bastasse, Raiuno continua a riciclare in seconda serata: a Porta a Porta c'è il cast al gran completo de Un medico in famiglia; il pretesto è lanciare la nuova serie, la sostanza è ricordare gli episodi più belli.

Insomma, l'ammiraglia della tv pubblica passa quattro ore a ravanare nel passato e a celebrare la bella televisione che fu. Ora, se questa non è crisi dei contenuti, ditemi voi! Prima ancora dei soldi, mancano le idee originali e il coraggio di rischiare. Perchè provare a offrire un prodotto nuovo, quando si può riscaldare la solita minestra? La tv se la canta e se la suona: si rivede, si commenta... Si ricicla.

La scusa ufficiale, "è quello che vuole la gente", pretende di nascondere, in Rai come in Mediaset, il fatto che non c'è più niente da dire e che non si ha voglia di cercare argomenti nuovi.

Guardare al passato può essere più comodo, ma anche autoreferenziale e distruttivo.

lunedì 21 settembre 2009

ARIA NUOVA A QUELLI CHE...

Avrà pure abbandonato X Factor al suo destino, ma in compenso la mattatrice Simona Ventura ha dato a Quelli che il Calcio la nuova veste di cui c'era bisogno. Uno studio più grande e luminoso, un cast più ricco e soprattutto una maggiore attenzione al mondo del pallone. Meno reality, dunque - speriamo anche meno spazzatura - e più interviste: la stessa Ventura torna a fare l'inviata e a raccogliere le testimonianze dei grandi nomi del calcio.

Più collegamenti con i campi, senza rinunciare alle gag e alle imitazioni della riconfermata Lucia Ocone e di David Pratelli (subentrato a Max Giusti). Le altre novità nel cast sono: Stefano Bettarini - l'ex signor Ventura -, che sostituisce Marco Mazzocchi al fianco di Massimo Caputi, e Alessandro Cattelan, il vj di Mtv che si occupa di monitorare la rete nel corso della diretta.

Tutto, a cominciare dalla sigla, sembra testimoniare la voglia di nuovo che Super Simo ha avvertito per il programma che, in fin dei conti, sente più suo. Ha scelto la bollywood dance per aprire ogni puntata, coinvolgendo tutto lo studio e il pubblico a casa in un ballo irresistibile. Il fiuto e la sensibilità rispetto alle nuove tendenze sono la marcia in più dell'inarrestabile Ventura.
Se non l'avete ancora vista, non perdetevi la sigla!
http://www.youtube.com/watch?v=ElGHJ_CI0kM

lunedì 14 settembre 2009

ROCK O LENTO? IL NUOVO X-FACTOR E' LENTO.

Più lenta di Celentano c'è solo sua moglie! Travolto fino allo scorso anno dal ciclone Ventura, il banco dei giurati di X-Factor è precipitato nella voragine spazio-temporale della signora Claudia Mori.

"Senza Simona lo show rischia di perdere ritmo", aveva previsto il conduttore del talent di Raidue, Francesco Facchinetti. Mai profezia fu tanto azzeccata, stando almeno alla prima puntata. Le discussioni tra i giurati, che l'anno scorso rappresentavano un punto di forza del programma - accanto alla sorprendente bravura dei concorrenti - rischiano adesso di diventare lunghe e noiose.

Per non parlare del fatto che professionalmente e anagraficamente la Mori e Mara Maionchi sono sovrapponibili. Almeno la Maionchi è spontanea: un personaggio colorito e coinvolgente.

Non c'è che dire: l'erudito Morgan, che tra la scatenata Simona Ventura e la caciarona Maionchi si atteggiava a artista incompreso, veniva fuori meglio.

Quando la Ventura ha rinunciato a condurre la nuova edizione di X-Factor si è fatto anche il nome di Ambra Angiolini, come possibile sostituta. Giovane, spigliata e vicina alla sensibilità del pubblico almeno quanto SuperSimo: perchè mai è stata scartata?!

PIU' CHE LETIZIA, MINACCIA!

L'orda che ha devastato Venezia in occasione del Festival del Cinema non poteva che concludersi con la neo-diva Noemi Letizia. La stellina del Casoria Gate ha scatenato centinaia di fotografi, ma a un certo punto sua madre le ha rubato la scena: abito scollato con tatoo in bella mostra, labbra in posizione d'attacco e capelli castano-Veronica; che classe, signora!

Non azzardatevi a chiedere cosa c'entri Noemi con il cinema: la Paris Hilton de noantri ha appena vinto il premio Valva 2009 (occhio alla vocale, Valva!), per aver recitato nel corto Scaccomatto. Non solo: ha dichiarato ai microfoni dei solerti cronisti di studiare recitazione da anni e di voler fare l'attrice. Piccole donne crescono... Ma cosa diventano?!

giovedì 10 settembre 2009

VENEZIA: PIU' CHE FESTIVAL, CAFONAL!

Allora, vogliamo parlare di film, si o no?! Finora al Festival del Cinema di Venezia si è visto di tutto: il trash più trash dei vecchi Telegatti! Se il red carpet del Lido potesse parlare manderebbe tutti a quel paese.

Mai un carrozzone circense contenne attrazioni più immonde! In ordine di apparizione: tale Patrizia D'Addario (prima la sosia, poi l'originale), in abito rosso trasparente - e come ti sbagli?! -; ancora sbronza dei mojitos mandati giù a Porto Cervo e Ibiza, una decadente Simona Ventura; la campionessa Federica Pellegrini, che sarà anche l'orgoglio nazionale, ma cosa c'entra col grande schermo? La sempre più Barbie Paris Hilton: almeno lei due battute in un film in concorso le ha recitate!

Perfino i coniugi Briatore hanno attraccato al Molo: Festival del Cinema o Cafonal?!

Ma un'altra coppia ha rubato la scena ai signori Billionaire: decine di fotografi e operatori aspettavano da giorni, appostati come sentinelle, soltanto lui, sua ambiguità George Clooney. Carino il siparietto orchestrato con la complicità delle gazzette rosa (la passerella veneziana non è che il coronamento di un'estate di duro lavoro); bello anche l'abito svolazzante di Elisabetta Canalis.

... E quindi? Questi film?! Qualcuno ha, per caso, capito quali sono i lavori in concorso? Onore alle testate e ai programmi tv che, in occasione del Festival di Venezia, hanno pensato di occuparsi di cinema: il Tg 3, La 7 e pochi altri; il povero Marzullo, confinato nella terza-quarta serata di Raiuno.

Sono lontani i tempi in cui il Lido celebrava geni del calibro di Fellini, Antonioni o Rossellini: l'attenzione dei media si focalizzava su artisti che rappresentavano l'Italia in tutto il mondo e sull'eleganza di dive irraggiungibili. Un'atmosfera da sogno, non da incubo!

mercoledì 9 settembre 2009

COMMEMORAZIONI IPOCRITE.

Mediaset rende omaggio al suo pioniere, Mike Bongiorno: stravolge i palinsesti, consacrandoli a una più che doverosa commemorazione. I volti noti della tv affollano gli studi di Cologno Monzese per ricordare davanti alle telecamere il collega scomparso. Si sprecano servizi nei Tg di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 per ricostruire la luminosa carriera di Mike e rendergli omaggio,
ma il veto del Biscione è uno e tassativo: non nominare Sky!

Che razza di ipocrisia è mai questa?! Bongiorno, pace all'anima sua, è morto sotto contratto Sky: Mediaset lo aveva trombato solo qualche mese fa. E' questa la verità che nessuno a Cologno Monzese si azzarda a pronunciare! Solo dopo aver dato voce alla propria, comprensibile delusione davanti alle telecamere di Che tempo che fa, Mike aveva ricevuto una telefonata dall' "amico" Silvio Berlusconi. Il contratto Mediaset del re dei quiz non era stato rinnovato, senza alcuna spiegazione.

Chi vuole rendere omaggio alla memoria di Mike Bongiorno deve parlare anche del suo approdo a Sky: la nuova sfida che Mike, a 85 anni, ha raccolto col coraggio e l'energia di un ragazzino. Alla sua età, Bongiorno inseguiva idee originali, era continuamente alla ricerca di novità. Un esempio per i giovani autori e produttori, così restii a rischiare.

Parole a vuoto riempiono le trasmissioni televisive. Nessuno, però, sa rendere guistizia al coraggio di un uomo.

lunedì 7 settembre 2009

STAGIONE NUOVA, PALINSESTI RICICLATI.

Si intitolerà Grazie a tutti e partirà su Raiuno lunedì 26 ottobre il nuovo show di Gianni Morandi, per la regia di Paolo Beldì. Ad annunciarlo è lo stesso Morandi in una nota diffusa dalla Rai. "Darò il massimo e vorrei avere vicino a me, tra i compagni di viaggio, una giovane artista di grande talento - spiega il cantante - come Alessandra Amoroso''.

Basterà la presenza della vincitrice di Amici 2009 a dare una botta di vita allo show di Morandi? Per carità, l'eterno fidanzatino d'Italia non invecchia mai, come Topo Gigio: continua a sgambettare in campo con la sua nazionale cantanti e a far innamorare donne di tutte le età con i suoi grandi successi.

Vanno bene l'energia - ne ha da fare invidia a un esordiente - e l'aria da bravo ragazzo di 65 anni. Ma che ne direbbero in casa Rai di cominciare a fare scelte originali e coraggiose?! Non so, qualche faccia nuova, tanto per svecchiare i palinsesti!

Non è mica solo un problema della tv di stato: sarà la crisi, ma riciclo è la parola d'ordine di tutte le televisioni. La crisi dell'offerta potrebbe derivare proprio dal fatto che nessuno ha più voglia di rischiare.

Non è per Morandi, ben inteso. Ma il suo nuovo show sarà diverso da Uno di noi, lo sciapo varietà abinato alla Lotteria Italia nel 2002? Neanche la verve di Paola Cortellesi riuscì a risollevarne le sorti. Eppure mamma Rai ci ripropone la solita zuppa. Niente di meglio dunque?!

domenica 6 settembre 2009

MAMMA RAI "SCARICA" LA SQUADRA DI REPORT.

La notizia è sconcertante: mamma Rai non garantisce più ai giornalisti di Report la copertura legale. Che storia è questa?! Roba da paralizzare anche i professionisti più coraggiosi! Significa che gli inviati di Milena Gabanelli, da sempre attivi nel denunciare le illegalità e i soprusi che ci circondano, dovranno provvedere di tasca propria alle spese legali cui, da bravi inchiestisti, vanno continuamente incontro.

Sabrina Giannini, Sigfrido Ranucci, Stefania Rimini e gli altri giornalisti di Report dedicano i 3/4 della propria esistenza a ricerche scrupolose: viaggiano in lungo e in largo per arrivare alla verità e rivelarla al pubblico a casa. Scoprono traffici loschi e furti che spesso avvengono sotto i nostri occhi. Smascherano impostori, sfruttatori e tutto questo per offrire un servizio alla gente. Fare del bene, si potrebbe dire, ma non facciamo retorica inutile: non si può ignorare che la squadra di Report svolge un compito importante, che dovrebbe essere tra le mission del servizio pubblico.

La Rai, invece, se ne lava le mani, rivelando un atteggiamento assai pericoloso. La terza rete non ha ancora un direttore; l'inizio di AnnoZero viene rimandato di settimana in settimana perchè i contratti per la redazione del programma non sono pronti; il Tg1 di Minzolini viene continuamente accusato di strizzare l'occhio alla maggioranza, nascondendo gli scandali che hanno travolto il Premier.

E' questo il servizio pubblico che ci meritiamo? Non voglio crederlo. Soprattutto, mi rifiuto di pensare che la tv di Stato sia per le forze politiche - tutte - solo un esercizio di potere. Per i nostri rappresentanti non conta offrire prodotti di qualità, che rendano effettivamente un servizio al pubblico, ma, ancora una volta, accaparrarsi il maggior numero di poltrone. Che brutta televisione!

giovedì 3 settembre 2009

THE MENTALIST E L'ISPETTORE COLIANDRO: EROI A CONFRONTO.













Finalmente anche gli irriducibili dell'analogico possono godersi The Mentalist (ogni mercoledì sera su Italia 1), la serie americana lanciata nel 2008 dalla Cbs e importata in Italia lo scorso aprile dal canale Joi di Premium Gallery.

The Mentalist appartiene al genere poliziesco: a renderlo diverso e interessante è la personalità del protagonista, Patrick Jane, un ex truffatore che, dopo aver perso tragicamente moglie e figlia, decide di mettere la sua "sensitività" al servizio della polizia. Jane riesce a leggere nella mente delle persone, a cogliere segni che per gli altri sono dettagli irrilevanti. Il suo intuito ne fa un geniale consulente del California Bureau of Investigation.

Patrick Jane è un dandy di ultima generazione: biondo ed elegante in completi giacca e panciotto, sorride con sufficienza alle donne che lo circondano. Un eroe molto diverso dal nostrano Ispettore Coliandro (ogni martedì su Raidue in prima serata), che da un paio di settimane è tornato a riscuotere successi. Jane e Coliandro: due tipologie di uomini - e di personaggi - a confronto. Sono entrambi bellocci e hanno fiuto da vendere, ma uno - l'americano - somiglia al leggendario Dorian Gray, l'altro - l'italiano - al più ruspante ma altrettanto mitico Er Monnezza.

Interpretato da Giampaolo Morelli, Coliandro va in giro con la giacca di pelle e le Ray Ban a goccia: a spregio delle polemiche leghiste, parla un fiero e colorito romanesco.

Uno solo il tratto comune a questi due segugi: l'istinto, un mix di acume e sensibilità che li guida nella risoluzione dei casi più avvincenti. Dimenticavo: sono entrambi da non perdere