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lunedì 28 settembre 2009

DA ANNOZERO UN APPELLO ALLE DONNE.

Nemmeno il tempo di iniziare e già Michele Santoro, paladino dell'informazione libera e vittima del sistema, è al centro di un'istruttoria voluta dalla maggioranza politica. "Basta con il gossip e il giornalismo forcaiolo", gridano indignati esponenti del governo. Intanto, l'istrione Santoro si compiace dei dati d'ascolto della prima puntata.

La strategia del conduttore di Annozero è ormai nota: organizzare in studio violente risse verbali, come se gli ospiti fossero cani o galli da combattimento; istigare le parti fino a scatenare reazioni infelici.

L'obiettivo? Sostenere a ogni costo la propria tesi: "Sono l'ultimo dei giornalisti liberi", sembra ripeterci ogni volta Santoro, "lo strenuo difensore dell'informazione televisiva".

Annozero è sicuramente meno noioso di altri talk show, ma altrettanto inefficace: polemiche e battibecchi, come sempre, spostano l'attenzione dai problemi reali. Inoltre, le invettive degli ospiti in studio sfociano spesso in scene poco edificanti.

Della prima puntata salvo un intervento del direttore dell'Unità Concita De Gregorio (se solo l'avessero lasciata parlare... ): subito dopo un servizio sull'imprenditore Giampaolo Tarantini e il cosiddetto BariGate, la De Gregorio ha giudicato inammissibile il fatto che ormai donne e cocaina siano trattate dai media allo stesso modo. Come merci regalate "a chili" a esponenti politici per fluidificare determinati meccanismi. Un appello, quello del direttore dell'Unità, di fronte a cui le donne italiane dovrebbero quantomeno preoccuparsi.

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