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martedì 31 marzo 2009

IL GIORNALISMO COI BAFFI A RETI UNIFICATE.

Vi ricordate di Skraiset, il mostro mitologico annunciato dall'ubiquo Fiorello in diretta su Rai2 e contemporaneamente davanti alle telecamere di Striscia la notizia? Ebbene, l'uomo di Skraiset non è lo showman siciliano: un personaggio altrettanto noto, ma più stagionato lo ha battuto sul tempo. A dispetto dei suoi settant'anni, Maurizio Costanzo frulla lavoro senza sosta e in questo periodo conduce ben tre programmi: due - rispettivamente su Mediaset e Sky - li aveva già, un altro, sulla Rai, si aggiunge da giovedì. Ma andiamo con ordine.

E' stato Costanzo con il suo Raccontando a guidare le stelle della tv generalista all'assalto del satellite: si sono insediati dopo di lui su Sky Vivo Fiorello, Lorella Cuccarini, Giorgio Panariello e ultimo, ma solo in ordine di tempo, Mike Bongiorno che per l'occasione ha riesumato il suo Rischiatutto.

Nonostante l'impegno sul satellite, Maurizio Costanzo non può rinunciare alla sua storica creatura: il Maurizio Costanzo Show si difende ancora bene nella seconda serata di Canale5 e puntualmente riparte ogni volta che qualcuno lo da per spacciato.

Dopo Mediaset e Sky mancava solo la Rai: detto, fatto! Dopo una trasmissione-ariete su RadioUno, Costanzo si aggiudica una rubrica, sia pur breve e notturna. In Palco e retropalco, la nuova versione di Palcoscenico su Raidue, alla fine di ogni spettacolo Costanzo avrà una rubrica tutta sua, Note a margine, in cui parlerà di autori, attori & tecnici.

L'avvento di "Baffo" in Rai da modo agli irriducibili complottisti di gridare allo scandalo: Maurizio Costanzo e la sua gentil consorte realizzerebbero per conto di chi ci governa la dittatura mediatica di RaiSet e omologherebbero le nostre menti. Pur sforzandomi, non riesco a guardare troppo in là e a sposare la tesi orwelliana.
Un primo fatto è che Rai e Mediaset stanno unendo le forze per affrontare la svolta generalista del satellite. Inoltre, ed è questo a mio avviso il fenomeno preoccupante, tra Costanzo a reti unificate e superMike alla conquista di Sky, altro che nuovo che avanza! Con tutto il rispetto, se le pietre miliari si trasformano in macigni ingombrano e tolgono il fiato: i soliti programmi tolgono spazio anche sul satellite a nuovi, auspicabili progetti.

lunedì 30 marzo 2009

TITOLI NUOVI, PROGRAMMI VECCHI: LA TV DELLE MINESTRE RISCALDATE.

Victoria Cabello eterna promessa della televisione: cosa cambia con il suo passaggio da Mtv a La7? Semplicemente, la Cabello, da anni volto di Telecom Italia Media, si trasferisce sulla rete che nell'ultima stagione ha risentito dell'abbandono di personaggi di punta come Pierino Chiambretti e Daria Bignardi.


Victor Victoria di nuovo ha solo il titolo, e neanche tanto: per il resto è uguale a Very Victoria. Victoria Cabello è prigioniera del suo personaggio: fà la conduttrice dispettosa e irriverente, ma già da tempo ha perso la sua spontaneità. Dieci anni fa, quando conduceva la classifica dei dischi su Mtv con i capelli alla Pappagone, o quando vestiva i panni della Iena, era un personaggio originale, ma adesso... Fà il verso alle anchor women "serie", ma è più costruita di loro.

Scegliere di cambiare rete, pur conducendo praticamente lo stesso programma, che senso ha? Come può un professionista crescere o evolversi senza mettersi in discussione? Al massimo la "vispa Victoria" si guadagnerà la sua brava rubrica su Vanity Fair, seguendo le orme della collega Daria Bignardi.

Già, la Bignardi: anche lei ha cambiato canale, azienda e fascia oraria; le sarà dispiaciuto dover rinunciare al titolo, ma delle Invasioni Barbariche si è tenuta tutto il resto. Ancora un caso di riciclo malcelato da un nome diverso e da un passaggio di rete.

Speranzosamente si attendono idee nuove.

venerdì 27 marzo 2009

SENZA ANTONELLA CHE GUSTO C'E'?

Le "delnocine" colpiscono ancora! Solo due mesi fa Antonella Clerici, volto storico del fortunato programma La prova del cuoco, salutava commossa il suo pubblico prima di prendersi una pausa dal lavoro per motivi di famiglia. Una donna, anche se fa la conduttrice, avrà pur il diritto di partorire in santa pace e godersi i primi mesi di maternità! Ma in Italia, si sa, le giovani madri che lavorano non hanno vita facile e prima o poi sono costrette a fare delle rinunce.


Giorni fa il direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce ha fatto sapere alla Clerici, dipendente della Tv di stato da 23 anni, di aver affidato definitivamente a Elisabetta Isoardi la conduzione de La prova del cuoco. Ma come? La Isoardi non doveva essere che una supplente: le tagliatelle di nonna Pina avranno ancora lo stesso sapore senza il sorriso della nostra Antonella?


Ma non è tutto: Antonella Clerici perderà anche la conduzione de Il treno dei desideri, il varietà in prima serata che nella scorsa stagione ha tenuto testa a quella infallibile macchina da guerra di C'è posta per te. Indovinate chi sarà il volto nuovo del programma? Caterina Balivo (e come ti sbagli?!), la più lanciata delle delnocine.


Insomma, direttore Del Noce, ci imponga pure le sue favorite, ma si inventi programmi nuovi! Che so, una trovata originale: mettiamoli sotto, 'sti autori! E' giusto togliere uno show a chi lo ha reso popolare e magari comprometterne i risultati? Senza contare, direttore, che la sua decisione potrebbe mettere in fuga Antonella Clerici dal servizio pubblico: la conduttrice ha già fatto sapere che fra tre mesi, allo scadere del suo contratto, valuterà cosa fare.


Ma niente può spegnere il sorriso di mamma Antonella in questo momento. A Valerio Staffelli che non perde occasione di consegnarle il tapiro, risponde simpaticamente: "Dammi il tempo di tornare in Rai e mi riprendo tutto quello che è mio". In bocca al lupo!

mercoledì 25 marzo 2009

E CHE CI VUOLE A FARE TELEVISIONE?!

Il marito o compagno di Grazia Deledda ha forse preteso di scrivere novelle? Gli amici di Guttuso o De Chirico si sono per caso improvvisati artisti? La risposta è scontata: magari bastasse la prossimità al genio per appropriarsi dei suoi talenti e creare capolavori! E il discorso non vale solo per l'arte: non tutti i figli o congiunti dei medici sono medici a loro volta, nè i figli dei notai, dei falegnami, etc.


Perchè allora Sonia Bruganelli, meglio conosciuta - forse - come Sonia Bonolis, è finita in prima serata su Canale5? Qual'è il contributo della bella e sorridente moglie del direttore artistico del Festival di Sanremo? Semplice: il problema non si pone. I varietà costruiti sul niente non richiedono ai partecipanti particolari talenti: basta esserci e fare salotto.


Il gioco si sa: l'impresario del momento lottizza programmi riscaldati come minestre, fa della sua compagna la conduttrice di punta e le affida i cavalli della sua scuderia. Un carrozzone variegato e sorprendente - un buon agente non si fa mancare proprio nulla -: la vedova del presentatore controcorrente (lui si un uomo di spettacolo!), lo scugnizzo raccolto dalla strada e catapultato sulla croisette, il fotografo di vallettopoli e la trasgressiva signora dei salotti. Non possono certo mancare i soliti Uomini e donne, grandi fratelli e sorelle.

Nella squadra del superimpresario brilla, ovviamente, il superconduttore, gemma tra le gemme: i due si scambiano superautori e superospiti. Tra questi, c'è chi, avendo vinto un premio Oscar, arriva a chiedere i diritti Rai in cambio di una sua apparizione, appropriandosi così di una fetta del patrimonio culturale che appartiene (non lo dimentichiamo!) a tutti noi.

Non me ne voglia la signora Bruganelli in Bonolis, che, come si è visto, non è che la punta dell'iceberg. La tv del niente, che da spazio a chi improvvisa senza preoccuparsi di "saper fare", ci offre spettacoli poco edificanti: il re dei paparazzi indagato per bancarotta che si siede su un trono e si lascia baciare i piedi dai suoi "contadini"; la contessa del trash disposta a tutto pur di apparire, perfino a lasciarsi insultare da chi ha la metà dei suoi anni.

"Amici ascoltatori", vogliamo davvero tutto questo?

martedì 24 marzo 2009

AMICI VS XFACTOR: LA VERA SFIDA E' TRA MUSICA E REALITY.

Non c'è bisogno di aspettare i dati di ascolto: Amici ha vinto per la seconda settimana consecutiva la sfida del martedì sera contro Xfactor. D'altronde, si trattava della finale: milioni di spettatori hanno aspettato mesi per conoscere il vincitore del talent show di Maria De Filippi. I risultati hanno dato ragione al direttore di Canale5 Massimo Donelli: ha fatto bene ad anticipare Amici di un giorno in modo da sfidare Xfactor. Ma che fatica rimbalzare di continuo da uno show all'altro per non perdere la buona musica!

A conclusione dell'ennesima, fortunata stagione di Amici va fatta qualche riflessione: la finale del programma, più che dare spazio alle esibizioni dei ragazzi, è una vetrina grottessca delle solite, grandi firme del giornalismo: Mario Luzzato Fegiz, Aldo De Luca, Paolo Giordano, Andrea Laffranchi, etc. Per non parlare dei dj e "opinionisti" (per chi non avesse chiaro il significato di questo termine abusato, sono quelli che in tv danno prova della stupefacente capacità di discutere per ore di niente!): Anna Pettinelli, Pierluigi Diaco, Alvin... La compagnia di giro che si riunisce due volte l'anno, nella puntata di Domenica In dedicata a Sanremo e alla finale di Amici, e dove tutti sgomitano pur di guadagnare visibilità: l'importante è esserci, non importa a fare che. Un pessimo esempio per i partecipanti a un Talent!

A ben guardare, il parterre de roi della finalissima non fa che sostituire il pubblico parlante delle puntate normali: che differenza c'è tra l'intervento della "signora Pina" e quello di Aldo De Luca, giornalista del Messaggero? Sono sempre chiacchiere che tolgono spazio alla gara. Lo hanno capito a Xfactor, dove i siparietti dei tre giurati non mancano mai, ma durano sempre meno: largo ai concorrenti, alle promesse che fanno girare l'industria discografica. I dati di ascolto parlano chiaro: il pubblico adulto che ama la buona musica e apprezza le grandi voci senza badare ai personaggi preferisce il Talent di Rai2.

Non perdo occasione di dichiararmi sostenitore accanito dei Talent show, ma mi pongo una domanda: siamo davvero sicuri, come sostiene orgogliosa la De Filippi, di voler andare oltre la performance per tirare fuori la persona e i suoi isterismi?

sabato 21 marzo 2009

L'ERA GLACIALE: DARIA BIGNARDI "INVADE" LA RAI.

"Barbara Palombelli mi da della snob, roba da matti!", protestava Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche. Che cosa dirà adesso la signora Palombelli guardando L'era glaciale, il nuovo show della Bignardi in onda su Rai2? Quando la prezzemolina Luciana Littizzetto, ospite inaugurale del programma, nota che la scenografia somiglia a quella delle Invasioni, si becca una strigliata dalla maestrina Bignardi: "Non è mica una foresta, Lucianina! Non vedi che sono tante lettere dell'alfabeto? Ovviamente, è un omaggio alle parole in libertà del manifesto del Futurismo di cui quest'anno ricorre il centenario". Ma come si fa a non capirlo subito?! La lezioncina non finisce qui: "Il pavimento dello studio è ispirato a un celebre dipinto". Che distratta, Lucianina, se non riconosci neanche il quadro di William... Si, insomma, lui! "E la sigla ti è piaciuta? L'ha firmata Gipi, il più grande disegnatore italiano: lo ha citato perfino il Wall street journal". Insomma, Daria Bignardi ci tiene a sottolineare la ricercatezza del suo nouvo programma, un prodotto fatto apposta per l'elite che snobba la mondanità del venerdì sera. La struttura è molto simile alle Invasioni Barbariche: tre interviste lunghe a personaggi della politica, dello spettacolo e dello sport, più un quarto faccia a faccia veloce. I ritratti degli ospiti sono impreziositi dalle teche Rai: un patrimonio ricchissimo di immagini, di cui troppo raramente si ricorda l'importanza. Daria Bignardi si riconferma l'intervistatrice più composta e "perfettina" della televisione: è tesa, anche un pò sudata - il debutto è sempre il debutto! -, ma tutto sommato a suo agio nell'Era Glaciale; certo, in diretta su La7 sembrava meno ingessata, ma diamole tempo.
Quasi a sottolineare la natura del suo nuovo programma, la Bignardi sceglie di aprire la prima puntata con Luciana Littizzetto, simbolo della comicità radical chic, e di chiuderla con "il divino" Roberto Bolle. Ma non pensate che il suo sia il tipico salotto della Milano bene, mi raccomando!
In bocca al lupo a Daria Bignardi per la sua nuova avventura: in fondo, chi ama le belle interviste non può fare a meno di seguirla.

giovedì 19 marzo 2009

L'EREDITA' DI ALBERTO CASTAGNA.

E' mercoledì sera e quasi mi sorprendo a beccare su rete4 una nuova puntata di Stranamore: dopo quindici anni il famoso camper gira ancora l'Italia a caccia di cuori infranti, ma a guidarlo non c'è più Alberto Castagna. Certo, Paolo Brosio gli somiglia, specialmente quando indossa il berretto di lana e sorride alla gente che lo accoglie in casa, ma non è il dottor Stranamore.

Tra i tanti varietà nati da Portobello Stranamore è quello che ancora oggi occupa un posto speciale nel cuore del pubblico televisivo. Nel 1994 la produttrice Fatma Ruffini decide di riprendere la rubrica Fiori d'arancio di Portobello e di creare un programma che racconti e, possibilmente, risolva le pene d'amore della gente comune. Stranamore ottiene subito un successo clamoroso e diventa tutt'uno con il suo volto storico: Alberto Castagna resterà il conduttore e l'anima del programma fino al 2005, l'anno della sua morte. Le prime edizioni vanno in onda su Canale5, regalando all'ammiraglia Mediaset ascolti record. Il format è semplice: storie di coppie in crisi che tentano la riconciliazione chiedendo aiuto alla tv. Puntata dopo puntata, il camper di Stranamore, preceduto nelle sue incursioni dall'immancabile All you need is love dei Beatles, entra a far parte dell'immaginario collettivo. Con la scusa di soccorrere i cuori infranti di tutta Italia, Alberto Castagna non perde occasione di mostrarci angoli poco conosciuti, ma sorprendentemente belli dello Stivale.
Stranamore è Alberto Castagna, c'è poco da fare. Quando nel '98 il conduttore viene colpito da un doppio aneurisma la trasmissione chiude i battenti. Tre anni dopo, con la guarigione di Castagna, lo show riparte, ma su Rete4 e con risultati meno lusinghieri. Dopo la morte di Alberto Castagna Mediaset decide inizialmente di cancellare il programma, ma nel 2006 Stranamore torna in onda con Emanuela Folliero.

Ancora oggi quando arriva il camper di Stranamore è subito festa: ovunque la gente accorre curiosa e divertita, un miracolo senza tempo! Ma fa specie non trovarvi più Alberto Castagna: la sua umanità e l'aria piaciona lo rendevano uno di famiglia; le persone non resistevano al suo sorriso e lo accoglievano in casa con affetto. Castagna ha portato la televisione nelle strade, tra la gente, con semplicità e con una tenerezza accresciuta dalla malattia. Mi piace ricordarlo come una delle pagine più vere della tv.

mercoledì 18 marzo 2009

QUANDO L'IDEA NON C'E' I PALINSESTI BALLANO.

Palinsesti così stravolti che neanche il televideo riesce a stargli dietro e guide Tv da ristampare praticamente ogni giorno: che ne è delle certezze di noi poveri spettatori? Andiamo con ordine: poco più di una settimana fa Veronica Maya debutta in prima serata su Rai1 con lo show Gli incredibili. L'esperimento è veramente grossolano: lo spettacolo ruba un pò da Scommettiamo che e un pò da I cervelloni e non convince. Il giorno seguente, alla luce degli avvilenti quanto prevedibili dati d'ascolto, il programma viene chiuso, ma Fabrizio Del Noce, direttore di Rai1, si affretta a sollevare Veronica Maya da qualunque responsabilità. Del resto, la Maya è una delle "del nocine", le conduttrici di ultima generazione su cui l'ammiraglia Rai sta scommettendo; le altre sono Elisabetta Isoardi, Eleonora Daniele e Caterina Balivo. Senza entrare nel merito del percorso televisivo di ognuna, non sarebbe opportuno associare ai nuovi volti nuove idee? Fino a quando il servizio pubblico ci propinerà minestre riscaldate al sapore melenso di nostalgy e trash reality?

Ma torniamo a Gli incredibili: la chiusura del programma crea un vuoto nel martedì sera delle reti Rai che i vertici di viale Mazzini si precipitano a colmare spostando X Factor. Secondo l'azienda, infatti, il fortunato talent condotto da Francesco Facchinetti sarebbe penalizzato nella sua collocazione originaria del lunedì sera dal Grande Fratello di Canale5.

Ma non finisce qui! Il cambio di palinsesto Rai scatena l'immediata reazione di Massimo Donelli, direttore dell'ammiraglia Mediaset: a farne le spese è la regina incontrastata dell'audience Maria De Filippi che con i suoi Amici è costretta a trasferirsi al martedì. Dopo aver mosso inutili obiezioni, la De Filippi lancia la proposta ardita di un collegamento in diretta tra Amici e X Factor, ma viene ignorata. Agli scandalizzati direttori di rete Rai e Mediaset chiedo: che male ci sarebbe a creare un ponte tra i due vivai più seguiti dall'industria discografica italiana? Certo, non sarebbe una strategia da tv commerciale, il cui obiettivo deve essere controprogrammare aggressivamente e vincere la battaglia degli ascolti, ma un omaggio divertente per i milioni di spettatori affezionati ai Talent, questo si! Rimbalzare da una rete all'altra per non perdersi della buona musica non è il massimo!

Il terremoto dei palinsesti causato dall' "incredibile" Veronica Maya si conclude con la decisione di mandare la finale di X factor... su Rai1! Proprio così: il buon Del Noce regala per una notte la rete ammiraglia alla squadra della Ventura. Un premio meritato, o piuttosto la necessità di puntare tutto sull'unico varietà di successo targato Rai? Sempre di più la mancanza di idee soffoca il servizio pubblico.

martedì 17 marzo 2009

GOSSIP GIRL: UN'ALTRA SERIE DI CATTIVONI!

Che è successo alle eroine dei nostri telefilm preferiti? Vent'anni fa la candida Brenda Walsh di Beverly Hills 90210 resisteva stoicamente alla tentazione di rubare abiti ai grandi magazzini, nonostante non potesse permettersi i completini super trendy della reginetta Kelly Taylor. Con le guanciotte rosse e e la frangetta storta, l'incantevole Brenda ci ha fatti innamorare del suo candore e dei suoi valori incrollabili. Oggi, la bionda e opportunista Jenny Humphrey di Gossip Girl fa qualunque cosa pur di ingraziarsi un gruppo di streghe: le ragazze più "in vista" della scuola, ma sempre streghe! Jenny, decisamente meno ricca delle persone che ama frequentare, è disposta a tutto per non uscire dal giro, anche a rubare in casa di una delle sue conoscenti o a rinnegare la sua famiglia. Dov'è finita la tenerezza dei gemelli Walsh? Dove la loro aura salvifica in grado di tirare fuori il meglio da tutti, anche dagli individui più arroganti e capricciosi del West Beverly High?!

Ma torniamo ai giorni nostri. Gossip Girl è la serie tv americana in onda ogni venerdì in seconda serata su Italia1: racconta le vicende di un gruppo di giovani ragazzi dell'Upper East Side di Manhattan. Gossip Girl è il nickname di una misteriosa blogger di cui nessuno sa l'identità e che nel telefilm è la voce narrante. Il suo blog è seguitissimo da tutta l'Upper East Side, in cui si concentrano le ville più lussuose e gli alberghi più esclusivi di Manhattan. Le notizie di Gossip Girl arrivano direttamente sullo smart-phone. La serie ha inizio con il ritorno in città di Serena, la ragazza in per eccellenza, che circa 8 mesi prima ha lasciato improvvisamente Manhattan senza dare spiegazioni a nessuno, compresa la sua migliore amica Blair. Questa, dopo la delusione iniziale, trae vantaggio dalla sparizione della sua amica del cuore diventando protagonista assoluta del jet-set. Il ritorno di Serena rimetterà tutto in discussione.

Josh Schwartz, giovanissimo creatore della fortunata serie The OC, è l'autore di Gossip Girl. Alexandra Patsavas, curatrice musicale di The OC e di Grey's Anatomy, si occupa della selezione sonora in Gossip Girl. Il prodotto è buono e la storia avvincente: Gossip Girl diverte e incuriosisce quel tanto che basta a farne una serie di successo, almeno nella prima stagione (a causa degli ascolti bassi in America è stata spostata dalla prima alla seconda serata). Ma non posso fare a meno di interrogarmi sul cinismo dei serial che ultimamente riscuotono maggior successo oltre oceano: Dirty, Sexy, Money e adesso Gossip Girl... Che ci sta succedendo? Manca soltanto a me l'irresistibile buonismo di Brandon e Brenda?!

lunedì 16 marzo 2009

LA DOMENICA SERA DI RAI2: LEZIONI DI SERIALITA'.

Numb3rs è una serie Tv basata sulla storia dell'agente FBI Don Eppes (Rob Morrow) che un giorno decide di coinvolgere il fratello Charlie Eppes (David Krumholtz), genio della matematica, nella risoluzione dei casi più difficili del Federal Bureau of Investigation. I due fratelli hanno un approccio completamente diverso alle indagini: il primo ha la concretezza tipica dell'agente investigativo, mentre l'altro si basa su teorie matematiche. Ma unendo i propri talenti i due riescono a svelare le trame criminali più indecifrabili. Il giovane Charlie decide di seguire suo fratello maggiore nell'impresa perchè cerca fin da bambino di conquistarne la stima. La serie è prodotta da Ridley Scott, regista di Blade Runner, Alien e Il Gladiatore, e da Tony Scott, che ha diretto Miriam si sveglia a mezzanotte, Top Gun e Spy Game.


Criminal Minds è la serie televisiva, creata da Jeff Davis nel 2005, incentrata sll'unità dell’FBI dove lavorano investigatori specializzati nell’analisi psicologica delle menti criminali. Non sono poliziotti della scientifica: non analizzano campioni in laboratorio, ma il comportamento criminale sulla scena del delitto e nella vita di ogni giorno. L'obiettivo è anticipare i serial killer e fermarli prima che tornino a colpire. Scritta con l’ausilio di un ex agente dell’FBI, ispirandosi al ricco archivio compilato in trentacinque anni dai profiler americani, Criminal Minds ha appassionato il pubblico statunitense. La serie infatti, lanciata nel settembre 2005 dalla CBS, ha ottenuto circa 15 milioni di spettatori in media per ogni puntata ed è stabilmente presente nella classifica dei venti programmi televisivi più visti in USA.

La domenica sera di Rai2, oltre a meritare il nostro tempo e la nostra attenzione, dovrebbe indurci a una dolorosa quanto utile riflessione su fiction e serialità. In America i telefilm non riciclano gli attori di serieB, magari reduci da un reality, ma prendono in prestito dal cinema interpreti e registi. I serial statunitensi si nutrono di idee originali e non di modelli importati dall'estero e riadattati "alla carlona"; sono arricchiti da sceneggiature avvincenti, musiche memorabili e ambientazioni studiate nel dettaglio.

Semplicemente, in America esiste un'industria dei telefilm, in Italia no!


lunedì 9 marzo 2009

FIORELLO, L'UOMO DI SKRAISET!

Brillante come il suo gilet, Fiorello irrompe nella diretta di XFactor e regala a Simona Ventura - la numero 1, aveva detto di lei giorni fà in un'intervista - un momento spettacolare. Non fa pubblicità al suo show - in onda su SKY a partire dal 2 aprile -, almeno non apertamente: l'eterno ragazzaccio della Tv preferisce fare quattro salti con l'inseparabile band di Viva Radio2. Fiorello e i suoi musicisti indossano il casco protettivo, come a dire "stiamo lavorando per voi". Ma ecco sul più bello accadere l'inverosimile: fa incursione in diretta su Rai2 il temerario Valerio Staffelli di Striscia. Fiorello si becca il tapiro per aver pubblicizzato in Rai il suo nuovo show: "Ma questa è SkRaiSet?!", esclama entusiasta innalzando il celebre trofeo. Simona Ventura non manca di chiedergli dell'ex compagno di scorribande radiofoniche Marco Baldini, ora a La Fattoria: "Ma sai com'è Marco - si cava d'impaccio il Fiore nazionale -, ha saputo che il compagno di Paola Perego è Lucio Presta e ha pensato Se Lucio presta, io vado!"

Niente più di un cameo per XFactor! Fiorello sa sempre quando sparire, così liquida velocemente Staffelli e saluta tutti cantando una canzone: la colonna sonora della serie Tv Mork e Mindy "Nano, Nano"... Un scelta casuale, o uno sfottò verso chi negandogli pubblicità gli regala comunque risalto mediatico?

Con la verve che sopravvive a qualunque migrazione, Fiorello ci aspetta tutti "nel cielo di SKY"!

venerdì 6 marzo 2009

L'OMAGGIO CHE STRIDE.

Non giudicherò la scelta di Antonello Piroso di invitare a Niente di Personale Angelo Rizzoli e di farne l'apologia con tanto di standing ovation. Rizzoli, ormai, non è che un anziano, innocuo signore, per di più malato: la vita gli ha riservato - meritatamente o meno, non posso essere io a stabilirlo e neanche il direttore Piroso - il dono più prezioso: una seconda possibilità. Ha avuto il riscatto economico, affettivo e pochi giorni fà perfino quello giudiziario.

Quello che mi indigna profondamente è il paragone tra Angelo Rizzoli e Enzo Tortora: i due avrebbero avuto un incontro nel 1983 tra le mura del carcere di Bergamo. Tortora come Rizzoli, entrambi vittime di clamorosi errori della giustizia italiana: parola di Antonello Piroso. Mi domando sconvolto: Enzo Tortora è mai stato un massone? Ha mai fatto parte di una società segreta con intenti chiaramente sovversivi? L'inventore di Portobello - non lo dico io, ma gli atti dei processi - ha avuto la sventura di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato: una tragica fatalità assecondata dalle negligenze e dalle lungaggini della giustizia italiana. Ma quel che è peggio è che Enzo Tortora, il sorriso che per anni è entrato nelle nostre case come quello di un amico, o di uno zio, non ha avuto una seconda chance. Si è ammalato e ci ha lasciato: a Napoli si direbbe "è muort'e collera", è morto dal dispiacere.

Umilmente, direttore Piroso, trovo gratuito e inopportuno il paragone tra l'editore Angelo Rizzoli e l'uomo Enzo Tortora: sono felice che non perda occasione di ricordare uno dei personaggi che hanno reso grande la nostra televisione, ma lo considero in questo caso del tutto fuori luogo.

DOV'E' FINITA L'INFORMAZIONE IN TV (2)?

Prosegue il mio viaggio attraverso i palinsesti televisivi a caccia di informazione: per mia fortuna riparte proprio in questi giorni Exit, il miglior approfondimento giornalistico del piccolo schermo. Proprio così, il migliore, per la completezza dei servizi da cui trae spunto la discussione in studio e anche per la bravura della conduttrice. Dopo aver fatto anni di pratica con allenatori e calciatori, Ilaria D'Amico non può che essere diventata una moderatrice risoluta, in grado di fare le domande giuste al momento giusto. Exit non è un salotto e neanche un talk show: il dibattito tra gli ospiti fà da cornice ai servizi che in poco meno di un quarto d'ora affrontano un tema in ogni suo aspetto. La grafica, gli esempi concreti e il linguaggio colloquiale hanno un obiettivo solo: la chiarezza; il giornalismo al servizio del grande pubblico che si propone di spiegare questioni spinose. A proposito del federalismo fiscale, per esempio, uno dei servizi preparati, "La guerra dei soldi" parte dagli uffici del 118 dell'ospedale Cardarelli di Napoli: i computer non funzionano, la tac è in avaria e i posti letto sono esauriti. Da lì le telecamere di Exit si spostano negli uffici di un fornitore delle Asl campane che non viene pagato da anni ed è costretto a vendere le proprie fatture a una società di facturing: ci rimetterà, certo, ma almeno recupererà il denaro necessario a mandare avanti la propria attività. A questo punto non può mancare l'intervista al titolare della società di facturing, il cui vero business è l'attesa: la regione Campania tarda - spiega l'esperto affarista -, ma alla fine paga sempre; è una garanzia.

Guardo Exit e rifletto sul senso dell'approfondimento: scavare fino a portare alla luce quello che c'è sotto; dare tempo e modo a chi non ne trova mai di farsi delle domande e avere delle risposte su quanto accade ogni giorno sotto i suoi stessi occhi. Il valore civico di programmi come Exit non va sottovalutato.

mercoledì 4 marzo 2009

SEMPLICEMENTE, ARISA!

ARISA! Si chiama così l'isola felice in cui mi rifugio per sfuggire al vuoto del lunedì sera in tv. Mentre a X Factor i giurati continuano a gracchiare sul niente, lasciando poso spazio ai pur bravi cantanti, e al GF9 si va avanti per inerzia - licenziata l'hostess e "carrambata" la famigliola albanese, adesso che si fa?! -, su La7 Gad lerner ospita una pletora di economisti e politici per discutere della crisi. Dubito che di lunedì sera, dopo aver lavorato per un giorno intero (grazie a Dio c'è ancora qualcuno che lavora!) qualcuno voglia sorbirsi il polpettone sulle borse che crollano e le aziende che chiudono, ma apprezzo l'intenzione de L'Infedele. Mi sforzo di restare concentrato, ma non resisto che pochi minuti: economia e finanza mi mandano in tilt! Finalmente, una luce in fondo al tunnel: inizia la replica di DeeJay Chiama Italia. Ospite della puntata la cantante rivelazione dell'ultimo Festival di Sanremo Arisa. Ero già rimasto colpito dalla semplicità disarmante di questo personaggio intervistato da Vincenzo Mollica il giorno dopo la vittoria all'Ariston. Ma Linus e Nicola Savino, che abilmente impediscono alle telecamere di guastare l'atmosfera genuina e disinvolta della radio, danno alla cantante potentina uno spazio maggiore e più confidenziale. Un pò sbirulino, un pò Gelsomina, Arisa si mette subito a suo agio: sorride, beve il caffè e con altrettanta naturalezza risponde alla fatidica domanda "Ci sei, o ci fai?". La vocina quequera e l'aria "fumettosa" traggono in inganno: Arisa è dotata della forza e della concretezza della sua Lucania; ha il coraggio di apparire e imporsi per quello che è. A chi aveva pensato che fosse strana, diversa e ridicola non resta che sorprendersi. Il mondo della musica e dello spettacolo ha assoluto bisogno di talenti autentici come il suo. Un bravo direttore artistico sa riconoscere e assecondare una novità come Arisa: onore al merito di Paolo Bonolis, anima di un Festival che ancora fa parlare di sè e regala ascolti ai programmi.

lunedì 2 marzo 2009

I VENERDI' SERA DI PIROSO: UN ALTRO DIRETTORE SI ACCOMODA IN SALOTTO?

Il suo libro s'intitola "Non vi lascerò orfani", eppure il vuoto che Daria Bignardi ha lasciato a La7 fatica a colmarsi. Chiusi a malincuore i battenti delle Invasioni Barbariche, la signora Bignardi fa il giro d'Italia per promuovere il suo primo romanzo e si prepara a tornare in Tv con L'Era Glaciale su Rai2. Intanto ad Antonello Piroso, ormai direttore sia delle news che dello sport di La7, spetta l'ingrato compito di metterci una pezza spostando il suo Niente di Personale dal lunedì al venerdì. Piroso spera di ereditare il pubblico orfano delle Invasioni e per questo da al suo show una struttura molto simile a quello della Bignardi: più spazio ai faccia a faccia, meno a servizi e inchieste giornalistiche. Se a questo si aggiungono i frequenti intermezzi musicali della band in studio, il salotto è fatto! Daria Bignardi stava molto attenta a variegare le interviste in una stessa puntata: la struttura fissa prevedeva un ospite politico, seguito da altri due personaggi del mondo della musica e dello spettacolo. Piroso adotta lo stesso schema e annunciando lo stacchetto del complessino passa da Cesare Romiti a Tinto Brass, da Raffaele Cantone a Mara Venier. Essendo diventato anche direttore dello sport, non rinuncia mai a invitare un atleta.

L'alleggerimento di Niente di Personale non mi dispiace, anzi: si adatta al pubblico del venerdì sera che vuole concludere la settimana di lavoro rilassandosi davanti alla tv. Ma Antonello Piroso non è e non deve essere Daria Bignardi: come intervistatore ha qualche difficoltà a concedersi ai suoi ospiti, perchè probabilmente ama ascoltarsi. Anche se le domande sono quelle giuste, poi bisogna mettersi in ascolto e dare il tempo di rispondere!

La direzione di Piroso arricchisce l'informazione di La7 con rubriche e approfondimenti di qualità e ne difende l'indipendenza. Ma, direttore, lasci ad altri l'infotainment!