BLOGGER TEMPLATES AND TWITTER BACKGROUNDS »

venerdì 6 marzo 2009

L'OMAGGIO CHE STRIDE.

Non giudicherò la scelta di Antonello Piroso di invitare a Niente di Personale Angelo Rizzoli e di farne l'apologia con tanto di standing ovation. Rizzoli, ormai, non è che un anziano, innocuo signore, per di più malato: la vita gli ha riservato - meritatamente o meno, non posso essere io a stabilirlo e neanche il direttore Piroso - il dono più prezioso: una seconda possibilità. Ha avuto il riscatto economico, affettivo e pochi giorni fà perfino quello giudiziario.

Quello che mi indigna profondamente è il paragone tra Angelo Rizzoli e Enzo Tortora: i due avrebbero avuto un incontro nel 1983 tra le mura del carcere di Bergamo. Tortora come Rizzoli, entrambi vittime di clamorosi errori della giustizia italiana: parola di Antonello Piroso. Mi domando sconvolto: Enzo Tortora è mai stato un massone? Ha mai fatto parte di una società segreta con intenti chiaramente sovversivi? L'inventore di Portobello - non lo dico io, ma gli atti dei processi - ha avuto la sventura di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato: una tragica fatalità assecondata dalle negligenze e dalle lungaggini della giustizia italiana. Ma quel che è peggio è che Enzo Tortora, il sorriso che per anni è entrato nelle nostre case come quello di un amico, o di uno zio, non ha avuto una seconda chance. Si è ammalato e ci ha lasciato: a Napoli si direbbe "è muort'e collera", è morto dal dispiacere.

Umilmente, direttore Piroso, trovo gratuito e inopportuno il paragone tra l'editore Angelo Rizzoli e l'uomo Enzo Tortora: sono felice che non perda occasione di ricordare uno dei personaggi che hanno reso grande la nostra televisione, ma lo considero in questo caso del tutto fuori luogo.

0 commenti: