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domenica 30 novembre 2008

TALENTY SHOW: INVITO ALLA PROFESSIONALITA'

I canali satellitari offrono nuove forme di intrattenimento ai telespettatori, ma anche spunti originali alla tv generalista: questo fine settimana Natasha Stefanenko ha animato i salotti bene della televisione - Daria Bignardi rabbrividirebbe se ci sentisse chiamare così le sue "Invasioni" - raccontando il suo show "Italia's next top model". Il programma, in onda ogni martedì sera alle 21 su Sky Vivo, è già alla seconda edizione e riscuote un successo di pubblico crescente. La formula è la stessa cui gli "Amici" di Maria ci hanno abituati: 14 fenicotteri da passerella - le ragazze all'inizio erano trenta, ma solo la metà è arrivata alla fase finale - si sfidano in ardue prove, come sfilare con i tacchi sull'acqua o posare struccate per uno spietato fotografo. Solo una sarà la nuova Italia's next top model. Lacrime, lunghi abbracci di addio e amicizie minate dalla rivalità sono assicurate. Vera protagonista dello show è l'implacabile giuria del concorso: oltre all' "ingegnera" Stefanenko, a demolire i sogni di gloria delle aspiranti indossatrici ci sono personaggi del calibro di Giusy Ferrè, Gaddo della Gherardesca e l'ex top model Nadège. Giudizi pungenti e coloriti: non mancano gli insulti per le concorrenti più sciatte e indisciplinate.

Al di là del sadismo che si prova da casa nel vedere una bella ragazza umiliarsi davanti alle telecamere, è importante riflettere sul messaggio dei talenty show, gli unici derivati del reality che continuano ad avere successo, e sul perchè di tanto seguito. Venerdì sera, per esempio, a proposito di "Italia's next top model", alle "Invasioni barbariche" lo stilista Lorenzo Riva ha parlato di indossatrici professioniste, magre di natura e non di sacrificio; donne preparate e non bambine tristi e deperite come quelle su cui le agenzie di moda oggi mercanteggiano. Come dimenticare Marta Marzotto o Ljuba Rosa Rizzoli che negli anni '50 conquistarono le migliori sartorie italiane con la loro ineguagliabile eleganza? La parola chiave è professionalità: un talenty come quello condotto dalla Stefanenko può essere utile a comprendere che non ci si improvvisa modelle, ma lo si diventa a costo di grandi sacrifici e umiliazioni; facendo delle rinunce, studiando e lavorando sodo. C'è speranza che le teen-ager incollate alla tv riflettano sul "cazziatone" che la bella Nadeje riserva alle concorrenti che la sera prima non sono andate a letto presto. Allo stesso modo, i fedelissimi di "Amici" di Maria De Filippi, ascoltando le paternali di Grazia De Michele o Alessandra Celentano, possono rendersi conto che non basta avere una bella voce per diventare cantanti, o saper fare la spaccata per essere un'etoile. Inoltre, bisogna riconoscere ai ragazzi che scelgono di partecipare a queste trasmissioni coraggio, impegno e determinazione: persone pulite che decidono di rimboccarsi le maniche per trasformare i sogni nel cassetto in ambizioni concrete. Un esempio per gli adolescenti che restano appollaiati sul divano di casa, in preda a noia e pigrizia. Un modello da contrapporre a naufraghi, grandi fratelli e sorelle: dilettanti allo sbaraglio destinati a far parte della già folta schiera di meteore televisive.

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