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venerdì 15 gennaio 2010

MEDIASET: STATO DI CRISI NON DICHIARATO

A Mediaset tira proprio una brutta aria! Lo sciopero di domenica scorsa, il primo che l'azienda abbia affrontato in 30 anni, è stato solo l'inizio delle agitazioni. Se ad aprire le danze sono stati gli addetti al trucco, parrucco e sartoria, che dal 1 febbraio saranno esternalizzati perdendo tutti i benefit guadagnati in 20 anni di lavoro, presto a incrociare le braccia saranno i giornalisti.

Quelli del Tg4, per la precisione, che hanno proclamato una giornata di sciopero per mercoledì prossimo, il 20 gennaio. La redazione protesta contro la cancellazione dell’edizione delle 13.30 a causa dei bassi ascolti. “Sarà ampliata l’edizione delle 11.30, ma – spiega l’assemblea in una nota – privando i telespettatori di un appuntamento tradizionale all’ora di pranzo che esiste fin dalla nascita del tg”.

Ma i tagli per il Tg4 non finiscono qui. Anche il programma di approfondimento Password verrà cancellato per risparmiare e far quadrare i conti. Intanto, procede la trattativa sindacale per i 30-35 giornalisti che verranno spostati a un’agenzia di stampa: la cosiddetta All News, che andrà sotto la direzione di Mario Giordano, attualmente a capo di Studio Aperto.

Sarebbe interessante conoscere l'opinione del direttore Emilio Fede a riguardo. Il fido Fede aveva rassicurato i truccatori e i parrucchieri in sciopero: "Nessuno verrà licenziato", aveva dichiarato. Siamo proprio sicuri, direttore? La sensazione, per la verità, è che quello in cui versa attualmente l'azienda Mediaset sia uno stato di crisi non dichiarato.

Mi sento di spendere, infine, una parola per Password: approfondimento di qualità, ha offerto reportage accurati su argomenti di interesse collettivo (i viaggi in Aspromonte, rifugio di latitanti della Ndrangheta e prigione delle vittime dell'anonima sequestri; i racconti dei soldati italiani a Herat). Un vero peccato.

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