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martedì 7 aprile 2009

UNIRSI DAVANTI ALLA TELEVISIONE.

La tv che unisce e abbatte le barriere mentali; che entra nel metro quadro in cui siamo nati e cresciuti e ci ricorda che, in fondo, il comune e la regione in cui viviamo sono parte di una realtà più grande. La Nazione, il Paese: un sentimento comune a chi è di Bolzano, Campobasso o Reggio Calabria, che ci fa trepidare davanti alle partite dei mondiali, ma ci spinge anche a fare fronte unito nei momenti difficili. Come quello raccontato a reti unificate a partire da ieri mattina: il terremoto che ha colpito l'Abruzzo, causato più di un centinaio di vittime e lasciato migliaia di persone senza un tetto.

Cos'è l'Abruzzo per un giovane di Napoli, o di Milano? Forse una poesia da imparare a memoria al ginnasio, o una serie di stazioni sciistiche commerciali, ma discrete. In quanti sanno che oltre ai pastori, le pecore e le lunghe transumanze, l'Abruzzo ospita importanti università? Qualcuno si sarà stupito del fatto che a L'Aquila ci fosse una casa dello studente, ahimè, crollata anche quella. Ecco che la maratona televisiva di ieri, i continui aggiornamenti dei telegiornali e gli speciali in prima serata hanno un senso. Ne ha perfino la panoramica sulle rovine de L'Aquila con cui Bruno Vespa apre la puntata di Porta a Porta: perchè quella è una città nostra, più o meno somigliante a quella in cui abitiamo, ma nostra.

La televisione racconta la cruda verità della nostra tragedia: quando l'inviato del Tg è costretto a chiudere il collegamento perchè la sua voce è coperta dalle sirene delle ambulanze; quando le interviste ai testimoni si interrompono tra lacrime e grida.

Ognuno di noi costruisce intorno a sè come una recinzione, senza accorgersi di quanto sia piccolo lo spazio dentro; lo fa per proteggersi e sentirsi al sicuro. La televisione e prima ancora la radio hanno contribuito a rafforzare l'italianità: una volta la Rai raccontava il Bel Paese nell'Intervallo, una serie di cartoline da ogni angolo della penisola, per far conoscere l'Italia agli italiani. Ancora oggi la televisione deve essere il mezzo che ci aiuta a uscire dalla nicchia e ci ricorda che siamo tutti di Fossa, Castelnuovo o San Pio delle Camere. Tutti italiani.

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