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giovedì 9 aprile 2009

DIGITALE TERRESTRE: NON LASCIAMOCI COGLIERE DI SORPRESA!

Tenetevi forte: il digitale sta arrivando! L'Authority per le Comunicazioni ha stabilito che a fine 2012, con il passaggio definitivo dalla tv analogica al digitale terrestre, si aprirà uno spazio nell'etere italiano di cinque nuove reti, non più due come previsto dalla legge Gasparri. La delibera dell'AgCom fa decadere la procedura d'infrazione aperta dall'Ue contro il duopolio Rai-Mediaset.


Le nuove reti diventano cinque grazie a una diminuzione degli spazi destinati a Rai e Mediaset (da cinque a quattro) e a Telecom Italia Media (da quattro a tre). I lotti saranno messi a gara in due parti: la prima, pari a tre lotti, sarà riservata a nuovi entranti e dunque escluderà i soggetti come Rai e Mediaset che hanno più di due reti nazionali in tecnica analogica; la seconda, pari a due lotti, sarà aperta a qualsiasi offerente, ma ci sarà un limite di cinque reti per ciascun operatore.


Il gioco è fatto, dunque, o almeno così sembra. In realtà, la strada attraverso cui l'Italia recupererà il grave ritardo adeguandosi alle nuove tecnologie è piena di ostacoli.


Oggi un'intera regione, la Sardegna, è già "all digital", mentre le altre si preparano a diventarlo. Il Governo e gli altri enti coinvolti nella comunicazione e nel lancio del digitale terrestre trascurano le questioni di ricezione e di distribuzione del segnale, come se fosse sufficiente aggiungere un decoder o utilizzare un apparecchio TV di ultima generazione per fruire dei programmi in digitale. In Sardegna molti decoder vengono restituiti ai rivenditori, non perchè non funzionino, ma perchè gli impianti sono obsoleti - le antenne non sono posizionate correttamente, oppure vanno sostituite -.


Le famiglie italiane che hanno il digitale terrestre al momento sono oltre quattro milioni (dati Auditel); entro il 2012 si adegueranno i restanti 16 milioni, dotando di apparecchiature adeguate la prima casa e magari anche la seconda. Alle abitazioni private si aggiungono alberghi, ospedali, scuole e altri luoghi di aggregazione pubblica (aziende comprese). Le situazioni da affrontare sono troppe, considerando il poco tempo a disposizione, ma anche la disponibilità limitata di operatori sul territorio - solo 3.500 installatori specializzati e circa 20mila generalisti -. Occorre quindi anticipare quanto più possibile i lavori di revisione e di adeguamento degli impianti, assicurare un'informazione corretta e un piano di incentivi alle famiglie.


Il digitale terrestre rappresenta una conquista irrinunciabile: è la tecnologia in grado di garantire un'offerta televisiva più ampia e variegata. Più spazio vuol dire più liberta per il grande pubblico. Ma senza i necessari ammodernamenti il rischio di avere nei prossimi mesi una grande quantità di schermi senza segnale televisivo è concreto.

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