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giovedì 12 febbraio 2009

IL MORBO CHIAMATO TRASH.

Non vorrei ripetermi e sottolineare ancora una volta l'opportunità di ritrovare il silenzio, ma devo farlo: sono stanco di palinsesti isterici! La televisione - indistintamente, il servizio pubblico e l'emittenza commerciale - ci assorda in prima e seconda serata con strilli, risse e pianti convulsi. Ieri, per esempio, ho provato a fare zapping per sfuggire alle lacrime di Linda Santaguida (chiii?), ospite insieme al suo compagno Costantino del programma "Dimmi la verità". Mi ero appena liberato della lanciatissima Caterina Balivo (lanciata si, ma dove?!), quando mi sono imbattuto negli Amici di Maria... Ma quali amici? Sfido chiunque a volersi accompagnare a iene del genere. Nella seconda fase dello show (il serale), più che concentrarsi su training e performance, i protagonisti sono distratti e incattiviti dal copione che non perde occasione di metterli l'uno contro l'altro. Meno talenty - sudore, sacrifici, allenamenti duri -, più reality - insulti, lacrime e precarie riconciliazioni -. Che peccato! Credo fermamente nel messaggio che i talent show sono in grado di trasmettere: propongono come modello giovani coraggiosi e determinati, pronti a rimboccarsi le maniche per fare dei sogni obiettivi concreti. Ma nella scuola della De Filippi questo potenziale è annullato dallo starnazzare di professori e studenti.

Il trash dilaga e distrugge quello che c'è di buono in programmi di successo come "Amici"; non risparmia neanche la Tv di Stato, che si adegua proponendo in prima serata Linda e Costantino alla macchina della verità (però, che suspense alla domanda "Costantino, hai mai tradito Linda?"). Pur ammettendo che il pubblico voglia tutto questo pecoreccio, l'offerta televisiva deve necessariamente assecondarlo, oppure può differenziarsi offrendo anche contenuti più alti?

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