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giovedì 23 luglio 2009

LARGO AI GIOVANI, QUELLI VERI.

Confesso di aspettare il mercoledì sera per godermi i sempre accuratissimi speciali de La Storia siamo noi: Giovanni Minoli, insieme alla sua redazione, confeziona puntate monografiche che spaziano dal costume alla politica, dagli spettacoli agli esteri.

Sono rimasto colpito di recente da due interviste: due eterni ragazzi che hanno molto da insegnare a quelli che sono ancora giovani anagraficamente, ma forse non lo sono mai stati nello spirito. Parlo di Gianni Morandi e di Tito Stagno: due personaggi molto diversi, il primo cantante e uomo di spettacolo, il secondo giornalista e volto storico della Rai.

Di Morandi Giovanni Minoli ha voluto ripercorrere la storia: dai primi successi di quello che si considerava l'enfant prodige della musica italiana a gli ultimi album, passando per una lunga crisi che sembrava non risolversi.

Tito Stagno, invece, è stato chiamato in causa a proposito dello sbarco sulla luna: come non intervistare nel quarantesimo anniversario dell'evento il giornalista che condusse la storica diretta Rai?

I due personaggi hanno una caratteristica comune, che emerge dirompente dal ritratto di Minoli: l'entusiasmo. Passione ed energia rendono Morandi e Stagno (rispettivamente 65 e 79 anni) eterni adolescenti: la forza che ti permette di superare i momenti di crisi in cui tutti sembrano averti dimenticato; la tenacia che ti fa tornare in sella a raccogliere nuove sfide. Tito Stagno non smetterebbe mai di raccontare il suo mestiere, con una luce negli occhi che emoziona e colpisce profondamente. Morandi è un vulcano di idee: ancora oggi sforna successi discografici e importanti iniziative con la sua Nazionale Cantanti (guarda caso, l'ha inventata lui).

Un modello, insomma, per le nuove generazioni che faticano a credere in quello che fanno.

1 commenti:

sascia ha detto...

Allora...passi per lo spirito e la passione con cui questi personaggi hanno affrontato la vita...E' bello bere ad una fonte di esempio così ricca. Aggiungo,infatti, che alcuni giovani di oggi intraprendono la vita, il loro mestiere o la professione senza amore, senza passione ma soprattuto senza crederci. Ovviamente questo non vale per tutti. Bene, chi resta fuori da questo grigio modo di essere,spesso si trova a dover competere con i "colossi" dell'immagine. Soprattutto nel mondo dello spettacolo, i volti nuovi devono aspettare che i "settant'ottantenni"..vadano in pensione..!ma quale pensione...praticamente non arriverà. La televione, in particolare non garantisce un ricambio natuarale e i nuovi aspettano solo che qualcuna delle "vecchie" vada in maternità..!