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venerdì 15 maggio 2009

TV: CHI SI AGGIUDICA IL RECORD DEL TRASH?

L'editoriale di Alfonso Signorini su Tv, Sorrisi e Canzoni di questa settimana mi ha molto colpito: si tratta di un'analisi interessante dello Show dei Record, in onda su Canale5 ogni giovedì in prima serata. Come mai un programma che molti trovano brutto fa ascolti così alti? Secondo il direttore Signorini, è la cosiddetta sindrome del gatto schiacciato a decretare il successo del varietà condotto da Barbara D'Urso. In pratica, lo stesso istinto che ci incuriosisce e ci fa soffermare su immagini che suscitano ribrezzo (appunto, il gatto spiaccicato in tangenziale, o anche lo scontro tra due macchine che ci fa rallentare per guardare meglio) ci incolla alla tv davanti al bambino più peloso del mondo, alla donna con le tette più grandi (e alla D'Urso che, sentendosi improvvisamente sminuita, scatena il suo istinto bestiale) o a quella più brutta.

Personalmente, trovo che lo Show dei Record sia veramente brutto, spesso volgare, e che la curiosità morbosa descritta da Signorini non sia sufficiente a costruire un programma di prima serata. Seppure facendo zapping mi imbatto nell'uomo più piccolo del mondo, un attimo dopo cambio canale davanti alla D'Urso che gli corre dietro per lo studio cercando di acchiapparlo.

Tuttavia, la sindrome del gatto schiacciato rappresenta una teoria fondamentale per il servizio pubblico che, in quanto tale, dovrebbe fare a meno di applicarla. Se, infatti, è ammissibile che la tv commerciale alimenti la malsana curiosità del pubblico (l'importante è fare ascolti e attirare i pubblicitari), non è comprensibile che la Rai faccia lo stesso. Eppure, la televisione di stato non ci risparmia plastici e biciclette insanguinate, macabri fatti di cronaca ripescati ad arte dal passato. I dettagli pulp e le testimonianze agghiaccianti si sprecano, dai tg ai talk show, fino ai varietà di prima serata.

Liberiamo il servizio pubblico dagli show dei record: record di volgarità e voyeurismo.

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